Presentato il progetto per la nascita della Fondazione

“Il turismo religioso visto come offerta del prodotto turistico”

Lo scorso 3 dicembre si è tenuto a Sant’Antioco l’incontro istituzionale al quale hanno partecipato i Sindaci della Rete “Destinazioni pellegrinaggio Sardegna” e i rappresentanti delle Istituzioni religiose in rappresentanza della Conferenza Episcopale sarda. Con loro l’Assessore al Turismo Gianni Chessa, che con la sua presenza ha posto il “sigillo” sull’importante operazione di Marketing sul versante della valorizzazione del turismo religioso.

 “Con il progetto per la creazione della fondazione ‘Destinazioni pellegrinaggio Sardegna’ – ha detto l’Assessore nel suo intervento – vogliamo rilanciare una strategia che affermi definitivamente il turismo religioso come un’importante offerta del prodotto turistico isolano”. L’appuntamento, aperto dal Sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci,  è stata l’occasione per apporre la firma sul progetto insieme ai sindaci di Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto e Orgosolo. “Grazie ai cammini religiosi, sono oltre 160 i Comuni sardi che possono valorizzare il proprio territorio, offrendo un modello di turismo basato sull’esperienza intima e autentica degli itinerari legati alla fede. La Sardegna è ricca di storia e tradizioni, di cultura e spiritualità, inserite in un territorio che può essere vissuto tutto l’anno, contribuendo all’importante obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici”. “Un progetto capace di coniugare le dimensioni spirituale e culturale dei luoghi caratterizzati da profonda devozione, ma anche utile per evidenziare le peculiarità dei territori e dar vita ad una Sardegna turistica con offerta di turismo esperienziale alternativa al mare”.

Il progetto prevede la nascita della Fondazione che si occuperà di tradurre in azioni di Marketing l’ospitalità e le ricchezze religiose di questi Comuni, che hanno tradizioni e storie tra le più importanti in Sardegna.

Un progetto che parte da lontano per ricercata volontà del Sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu, il vero trascinatore delle altre realtà verso questo grande progetto.

“Che oggi è solo all’inizio – dichiara Ignazio Locci – perché la Rete non solo intende mettere a punto un piano diffuso di ospitalità turistica legato alla grande tradizione italiana del Turismo religioso, ma vuole anche restare aperta pronta ad ospitare altre importanti città e tradizioni per creare un circuito di grandissimo interesse nazionale, capace di confrontarsi con altre qualificate regioni italiane quali la Puglia, il Lazio e l’Umbria”.

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