Sardegna, terra di cammini tutto l’anno
Presentata a Milano la fondazione delle Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna
L’EVENTO
Turismo lento e sostenibile, cultura e spiritualità, senso di comunità e accoglienza sono i cardini del progetto sul “Turismo culturale e religioso” presentato a Milano, Palazzo delle Stelline venerdì 12 e sabato 13 novembre 2021, dall’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna con Terre di mezzo editore, all’evento nazionale denominato “Sardegna, terra di cammini tutto l’anno”.
Il modello turistico, sul quale la regione Sardegna ha inteso investire, legato alla valorizzazione dei paesaggi e agli itinerari che li attraversano, ai borghi e alle comunità che li animano, incentrato su benessere fisico e mentale, su condivisione di culture ed esperienze tra i viaggiatori e chi li ospita ha fatto tappa a Milano, città internazionale della comunicazione e della promozione turistica per eccellenza.
L’evento, ha affermato l’Assessore del Turismo Gianni Chessa, è stato fortemente voluto dalla Regione Sardegna, per fare il punto sui grandi Cammini europei (Santiago e Francigena) e per far conoscere la Sardegna con i suoi percorsi culturali e religiosi da vivere in “tutto l’anno”: due giorni di incontri e momenti di approfondimento sul tema della promozione strategica del turismo slow e sostenibile con la presenza delle principali istituzioni nazionali (Ministero del Turismo) e regionali (Abruzzo, Marche e Umbria), esperti, giornalisti, autori e camminatori per scoprire una terra da vivere a “passo lento” oltre il balneare.
Nella seduta del pomeriggio dedicata alla presentazione dettagliata dei cammini e delle destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna, Renato Tomasi responsabile del Turismo culturale e religioso di Regione Sardegna, ricordando che l’isola vanta il primato nazionale sul numero delle feste religiose, presenta i numeri di un’offerta di qualità in grado di posizionare la Sardegna su uno scenario internazionale: 255 comuni coinvolti, almeno 3200 km di itinerari, il 70-75 % dei quali tracciati su sterrato, oltre 170 tappe lungo i percorsi, fondamentali per garantire servizi di accoglienza come alloggi e ristorazione.
Il REGISTRO dei CAMMINI e degli ITINERARI dello SPIRITO
Una qualità dell’offerta, garantita sin dal 2012 dai parametri richiesti per il riconoscimento della valenza turistica dei cammini e degli itinerari religiosi previsto dal “Registro dei Cammini e itinerari dello spirito”. Il Registro è oggi rappresentato dalla “sezione cammini religiosi” con il Cammino minerario di Santa Barbara, il Cammino di Sant’Efisio, il Cammino di San Giorgio Vescovo, il Cammino di Santu Jacu, il Cammino 100 Torri, ed altri in via di riconoscimento come la Via dei Santuari e il Cammino dei Martiri. Oltre ai cammini, il registro è strutturato dalla sezione “Destinazioni di pellegrinaggio” e dagli “itinerari spirituali” con i “Luoghi francescani”, ciascuno capace di offrire un’esperienza intima e introspettiva, di coniugare le dimensioni spirituale e culturale in centri caratterizzati da profonda devozione. Una proposta tesa a scoprire il patrimonio materiale e immateriale dell’isola, le peculiarità dei territori, sentendosi parte delle comunità che li abitano. L’offerta del turismo lento espresso dai “cammini e luoghi spirituali” può catalizzare le potenzialità del progetto regionale sulla Rete dei Borghi della Sardegna quale spaccato autentico dell’isola, espressione di tradizioni ataviche e del saper fare. Lungo gli itinerari della fede, sostiene Tomasi non sarà difficile imbattersi nei numerosi e straordinari santuari del romanico (oltre 120 chiese), oppure in una delle oltre mille chiese campestri, o ancora, per chi intende viaggiare lungo le meraviglie dell’arte sacra, nella via dei retabli del XV e XVI secolo. Sempre a passo lento può capitare infine di fare un’esperienza di viaggio fuori dal tempo, magari tra un borgo e l’altro, come fece lo scrittore inglese David Herbert Lawrence nel 1921, con le ferrovie storiche della rete del Trenino verde.
La FONDAZIONE DESTINAZIONI DI PELLEGRINAGGIO DI SARDEGNA
L’evento è stato l’occasione per presentare nello scenario nazionale del turismo culturale-religioso, la neonata Fondazione Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna, che nella strategia della Regione Autonoma Sardegna, sono state inquadrate come luoghi custodi di forte identità, che hanno visto protagonisti nelle loro comunità Santi e Beati che hanno segnato la vita religiosa dei sardi.
L’8 ottobre 2021 l’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio con le 7 Amministrazioni Locali coinvolte nella rete costituitasi sin dal 2017, in stretta sintonia con la Conferenza Episcopale Sarda, ha tracciato un altro importante risultato sul fronte della strutturazione dell’offerta turistica regionale, portando i principali luoghi di pellegrinaggio dell’Isola (Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco) a valorizzare e promuovere, con la nascita della nuova governance l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano, che hanno tradizioni e storie tra le più importanti in Sardegna:
il borgo di Laconi, patria di Sant’Ignazio, cappuccino, primo santo sardo dell’era moderna, la vicina Gesturi dove nacque il beato Nicola, ormai prossimo alla canonizzazione, Galtellì, celebre per il Crocefisso miracoloso ligneo e per i suggestivi canti liturgici e Luogosanto, sede di Porta Santa e della statua della Regina di Gallura; infine il paese barbaricino di Orgosolo che ha dato i natali alla beata Antonia Mesina e Dorgali, patria della beata Maria Gabriella Sagheddu, espressione dell’ecumenismo e dell’unità dei cristiani. Altro Martire venerato dai sardi, nonché patrono della Sardegna, è Sant’Antioco, le cui spoglie sono conservate all’interno della Basilica situata nel paese omonimo.
La fondazione presentata durante i lavori dell’evento dai neopresidenti degli organi della Fondazione, rispettivamente da Giovanni Santo Porcu (presidente dell’Assemblea) e Roberta Serrenti (presidente del Consiglio di Amministrazione), è nata con l’ambizioso obiettivo di custodire i beni materiali e immateriali di cui la Sardegna è ricca, proponendosi di lavorare nei segmenti del turismo spirituale, religioso, culturale ed enogastronomico, racchiudendo il tutto nel grande “contenitore” del turismo “esperienziale”. La sua mission parte dalla consapevolezza che oggi più che mai il turista è alla ricerca della esperienza vera e autentica, con grande impatto emozionale, e con vissuto di momenti unici ed irripetibili, in cui il benessere psicofisico, inteso in senso ampio, fino a comprenderne il benessere spirituale, ha un ruolo fondamentale nella riuscita dell’offerta. A supporto del lancio della Fondazione si rilevano gli interventi sul tema di alcuni tour operator, che hanno avuto modo di raccontare l’”esperienza” con il loro punto di vista, elencando poi quali siano le esigenze del target di riferimento, e le possibili problematiche incontrate nel costruire una “vacanza” di questo tipo. Il focus è stato quello di identificare meglio la tipologia del viaggiatore pellegrino, ponendo al centro della riflessione che egli spesso non si sente un vero e proprio turista, ma un cittadino temporaneo che vivrà il luogo immerso nella cultura del luogo, intesa in senso lato, lontano dalle zone più battute e dai luoghi del turismo di massa.
Allo stato attuale la Fondazione sta lavorando, in stretta sinergia con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna, alla creazione di pacchetti turistici rispondenti alle diverse esigenze espresse dalla domanda: da quelli più brevi (2 giorni) fino ad arrivare a quelli più lunghi (10 giorni) in cui sarà possibile visitare tutte le località che aderiscono alla Rete Destinazioni di Pellegrinaggio.
Il minimo comune denominatore di questi pacchetti sarà comunque sempre lo stesso: permettere al turista pellegrino di godere di momenti individuali alla ricerca del sé, del recupero del proprio spazio e del proprio tempo, per raggiungere equilibri perduti, immergendosi nelle bellezze naturalistiche uniche che le Destinazioni offrono, ma allo stesso tempo conoscere intensamente i territori da un punto di vista della tradizione culturale, spirituale, religiosa, enogastronomica, guidati in tal senso da apposite guide formate ad hoc, e da momenti di narrazione di chi questi posti li vive da sempre.
Particolare attenzione verrà posto al tema dell’accessibilità, nella consapevolezza dell’importanza che oggi riveste il viaggio spirituale per ogni singolo individuo, sono allo studio azioni strategiche di mobilità sostenibile.
LOGO e IMMAGINE COORDINATA
Il logo del Fondazione elaborato per la promozione rappresenta l’immagine della Sacra Famiglia nel primo pellegrinaggio della storia cristiana. Dal punto di vista stilistico, le figure sono delineate da pochi e semplici tratti che hanno anche il duplice significato di rappresentare sentieri, percorsi e paesaggi. Colori caldi e tonalità fredde si fondono e si armonizzano fra loro richiamando alla mente i colori della Sardegna, del mare e del sole che lo illumina. L’immagine coordinata è stata declinata sulla cartellonistica e tutti gli strumenti di comunicazione funzionali alla promozione del turismo religioso compreso la progettazione e produzione di una linea di merchandising. La comunicazione si completa con il sito web https://www.destinazionepellegrinaggiosardegna.it/.
CONFERENZA EPISCOPALE SARDA
La Conferenza Episcopale Sarda, nell’esprimere una valutazione positiva sul percorso progettuale avviato dalla Regione Sardegna sul Turismo culturale – religioso, ha inteso partecipare in modo attivo- al Progetto attraverso le adesioni diocesane in qualità di Soci Partecipanti o di Soci Successivi.
Il modello della Fondazione promosso dall’Assessore del Turismo Gianni Chessa rappresenta una strategia di “governance” importante sul fronte della strutturazione dell’offerta turistica, portando i principali luoghi di pellegrinaggio dell’Isola a valorizzare e promuovere l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano, con le loro tradizioni e storie identitarie tra le più importanti in Sardegna.
La Fondazione, conclude l’Assessore, consentirà, attraverso l’integrazione delle aree vocate della Sardegna sul tema delle Destinazioni di Pellegrinaggio, quali i territori dei Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario (Porto Torres) e del Beato Goffredo da Meleduno che resse la diocesi di Sorres dal 1171 al 118 presso il monastero di San Pietro di Sorres (Borutta), di posizionare l’isola in un segmento sinonimo di turismo sostenibile e responsabile, incline alla convivialità, alla sobrietà e alla salvaguardia dei valori più autentici.