Borutta, membro dei Borghi autentici d’Italia, è un bel borgo medioevale del Logudoro-Meilogu. Piccolo paese, con al massimo 744 abitanti (censimento 1911), ma ricco di storia: la presenza dell’uomo è attestata già nel Neolitico con le culture di Bonnanaro ed Ozieri che hanno lasciato un enorme numero di reperti di grande interesse e importanti Domus de Janas.
Anche in età nuragica, il suo territorio ha avuto un ruolo importante grazie alla posizione dominante sulla valle dei Nuraghi, un’area del Logudoro-Meilogu, nella quale sono presenti i resti di oltre trenta nuraghi e di dieci tombe di giganti. Due dei maggiori e importanti nuraghi insistono nel territorio di Borutta e sono in linea visiva con la reggia nuragica di Santu Antine.
E’ stato un borgo romano e successivamente bizantino. Una delle scoperte più straordinarie, ancora tutta da scrivere, avvenuta a fine anni ’70, è stata il rinvenimento della sepoltura di un guerriero bizantino insieme a suo figlio, con l’armatura e un ricco corredo funerario, custodito nel Museo della cattedrale di San Pietro di Sorres, di cui costituisce una delle maggiori attrazioni.
Per tutto il medioevo Borutta ha giocato un ruolo di primo piano grazie alla posizione strategica del suo altopiano che consentiva il controllo del principale asse viario della Sardegna. Risale all’ XI sec. la Cattedrale di San Pietro di Sorres, considerata uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Sardegna. Sede vescovile per circa 500 anni, sino al 1503, ha avuto rapporti intensi con la Francia, in particolare con San Bernardo di Chiaravalle ed uno dei più illuminati Vescovi di Sorres, Goffredo di Meleduno, sepolto nella cattedrale di San Pietro a Borutta, è stato proclamato beato per la sua capacità di curare molte terribili malattie.
L’importanza del territorio è attestata dalle numerose battaglie combattute tra i Doria e gli Aragonesi per la sua conquista. Nel 1894 la cattedrale di San Pietro di Sorres è stata proclamata monumento nazionale italiano.
Borutta, oltre a vantare un beato ed un monumento nazionale, ha altri primati straordinari: ha espresso nel 1946 la prima sindaca d’Italia, Ninetta Bartoli, la cui effige celebrativa è affissa nella camera dei deputati italiana, annovera nella propria area SIC due specie di pipistrelli endemiche, vere e proprie sentinelle di un’ambiente incontaminato ed ha l’unica abbazia della Sardegna, costituita da una folta comunità di monaci benedettini retta da un abate.
Il territorio di Borutta, incontaminato e suggestivo, è importante da un punto di vista ambientale: l’area SIC “ITB012212–Sa Rocca Ulari”, a ridosso dell’abitato di Borutta, è una grotta carsica lunga circa 1km molto apprezzata per le escursioni speleologiche, mentre, il Monte Pelao meta di escursionismo a piedi, in bici e a cavallo è incluso tra i monumenti naturali della regione Sardegna.
Sicuramente da visitare la Biblioteca benedettina all’interno del Monastero di San Pietro di Sorres, specializzata in bibliografia religiosa, con un patrimonio librario di circa 70.000 unità tra cui molti sono esemplari unici, è visitata da studiosi e ricercatori provenienti da tutta Europa. Altra attrazione è il Museo della Cattedrale di San Pietro di Sorres, articolato su due piani e diviso in numerose sezioni che illustrano la storia del sito di Sorres. All’interno sono visibili opere d’arte di carattere religioso di varie epoche, una raccolta numismatica di notevole interesse e numerosi manufatti architettonici provenienti dall’antico episcopio. Molto interessante è la sezione archeologica riferita all’epoca preistorica (Grotta Ulari), protostorica (Nuraghe San Pietro) e romana.
Nel Borgo, inoltre, si svolge la rievocazione storica “La Bastida di Sorres” considerata tra le più fedeli e apprezzate d’Italia e inclusa tra le grandi manifestazioni turistiche della Sardegna, che intende ricordare la battaglia tra i Doria e gli Aragonesi per la conquista della fortificazione (la Bastida) di Sorres.